28 gennaio 2022
ore 23:43
di Carlo Migliore
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 Per tutti

INVERNO AVARO DI PIOGGIA, NEVE E FREDDO - Il perdurare di una situazione di blocco anticiclonico sul comparto europeo occidentale ha pesantemente condizionato l'andamento dell'inverno su gran parte della Penisola, in particolare sulle regioni settentrionali che non vedono precipitazioni significative praticamente da novembre. E' andata solo leggermente meglio al Centro che pure si trova in deficit pluviometrico su diverse zone mentre il Sud rientra quasi nella normalità. Anche dal punto di vista climatico, siamo fuori norma con temperature massime troppo spesso sopra media in particolare sulle Alpi occidentali. Purtroppo nell'impossibilità di disporre di proiezioni dettagliate sul medio e lungo periodo dobbiamo affidarci a degli indici generali per capire se e quando questa situazione si potrà sbloccare. Molto dipenderà dall'azione del vortice polare e dall'interazione che la stratosfera potrà esercitare sulla troposfera. Quello che si prospetta per la prima parte del mese di febbraio, subito dopo il peggioramento di inizio mese, è un progressivo aumento di forza del vortice polare, ciò potrebbe deporre a favore di una maggiore azione delle correnti occidentali in grado di smantellare temporaneamente il blocco anticiclonico e favorire l'ingresso di qualche perturbazione da ovest. Una fase diciamo così "atlantica" inquadrabile tra il 4 e il 10 febbraio in cui una o più perturbazioni potrebbero riuscire ad interessare anche le regioni settentrionali. 

Subito dopo questo periodo di transizione il vortice polare potrebbe tornare a rallentare e favorire nuovamente una situazione di blocco con un ingresso di perturbazioni sull'Italia più da nord e l'inevitabile conseguenza che i peggioramenti riguarderebbero ancora una volta soprattutto il Centro ed il Sud.

Il contesto climatico non vedrebbe grandi scossoni rispetto all'attuale con temperature più o meno nella norma o temporaneamente al di sopra per le regioni tirreniche eccetto che nei valori minimi della notte che continueranno a favorire diffuse gelate in Val Padana. Da valutare una diminuzione più generale nel periodo dopo metà mese.


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