26 gennaio 2023
ore 23:54
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Da diversi giorni (dal 18 gennaio) nel Mar Libico poco a sud dell'isola di Malta è in atto una sequenza sismica che fino ad oggi ha contato dozzine di eventi anche di moderata energia compresi tra la magnitudo 4.0 e la 5.0 di cui la scossa più forte, quella di martedì 24 gennaio con una magnitudo di 5.6. Una magnitudo simile avrebbe potuto causare seri danni agli edifici se l'epicentro fosse stato sulla terraferma. Il sisma è stato nettamente avvertito a Malta e in tutta la Sicilia sud orientale ma non ha fatto danni. C'è molta attenzione però nella comunità scientifica che sta seguendo con particolare interesse questa sequenza che sembra non arrestarsi, l'ultimo evento risale alle 14:22 di oggi con una magnitudo di 3.3. Si potrebbe commettere l'errore di pensare che sono "terremoti che non ci riguardano", tuttavia se l'intensità dovesse aumentare, per esempio raggiungere o superare la magnitudo 6.0 potrebbero esserci dei problemi, non ci dimentichiamo che forti terremoti con epicentro in mare potrebbero causare delle onde di tsunami e nel Mediterraneo non sarebbe la prima volta che ciò accade. 

Dal punto di vista geologico quella zona è interessata da alcune faglie, sono potremmo dire delle faglie di stiramento crostale, perché il margine di subduzione tra la zolla africana e quella europea si trova parecchio più a nord. Ma questo non implica che non possano essere capaci di generare terremoti molto forti. E c'è poi un'altra situazione di interesse, in quella zona la crosta è abbastanza sottile e terremoti molto forti potrebbero favorire la risalita di magna. E' già avvenuto in un passato piuttosto recente con l'emersione nel 1831 di un apparato vulcanico che divenne famoso con il nome di "Isola Ferdinandea". Insomma occhi puntati su quel braccio di Mediterraneo per capire che cosa stia avvenendo anche se per il momento tutto quello che possiamo fare è osservare.


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