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9 agosto 2023
ore 15:03
di Carlo Migliore
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 Per tutti

In questi giorni è rimbalzata sui social la notizia della scoperta di tre vulcani sommersi al largo della costa siciliana meridionale. In realtà si tratta di un campo vulcano noto da diversi anni ai ricercatori suddiviso in almeno due grandi zone, una più piccola chiamata Graham Volcanic Field e costituita da una decina di conetti e un'altra più grande chiamata Terribile Volcanic Field costituita da una trentina di elementi. Si va dunque ben oltre i tre riportati dalla notizia, parliamo di una quarantina di vulcani. La vera notizia è che solo recentemente è stato effettuato uno studio più approfondite nell'area per avere una mappatura completa e dettagliata di tutti questi vulcani. L'obiettivo finale è quello di ottenere una stima più precisa della pericolosità vulcanica di questa zona

Dal punto di vista puramente geologico si tratta di piccoli edifici vulcanici alti da poche decine di metri fino a 100/150m formatisi all'incirca 20mila anni fa. Sono vulcani per lo più monogenici originatisi durante una singola fase eruttiva. Ne fa parte anche l'ex Isola Ferdinandea spuntata dal mare nel 1831 e di cui attualmente restano pochi relitti. Sono allineati lungo le principali linee di faglia dell'area e si sono formati probabilmente a causa di uno stiramento crostale che assottiglia ulteriormente la crosta oceanica, già di per se piuttosto sottile (6km). Il magna è quindi più vicino alla superficie terrestre e può risalire fino al fondo oceanico attraverso queste faglie.


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