5 luglio 2022
ore 23:45
di Edoardo Ferrara
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Mix micidiale di caldo e siccità sull'Italia
Mix micidiale di caldo e siccità sull'Italia

ANNO ECCEZIONALMENTE CRITICO, MIX MICIDIALE DI CALDO E SICCITA' - Il 2022 si sta dimostrando particolarmente critico dal punto di vista climatico e ambientale sull'Italia. Deficit idrico sempre più grave che penalizza gran parte del nostro territorio a causa di una siccità che morde da mesi: è infatti da almeno novembre dello scorso anno che si registrano precipitazioni ben inferiori alla media. Al Nord e in particolare al Nordovest i deficit idrici sono impressionanti, anche del 60-70% da inizio anno ad oggi: sulla pianura lombarda ad esempio si registrano accumuli complessivi del primo semestre del 2022 intorno ai 130-160mm, a fronte di una media di 400-600mm (a seconda delle zone); va ancora peggio sul Piemonte. Scarsità di precipitazioni che si è tradotta anche in pochissima neve sulle Alpi, necessaria per l'approvigionamento idrico durante il semestre caldo tramite la sua fusione, ma anche per la protezione dei ghiacciai che quest'anno soffrono più che mai. Ci ritroviamo così con laghi e fiumi in grave secca se non in alcuni casi del tutto prosciugati, con il Po ai minimi storici e l'acqua del mare che invade il Delta verso l'entroterra per scarsità di flusso. 

I temporali estivi non possono certo colmare questo deficit idrico, scaricando per loro natura precipitazioni talora anche importanti, ma in aree ristrette del territorio. Ci vorrebbero di fatto le grandi assenti degli ultimi mesi: le perturbazioni atlantiche che distribuiscono equamente le piogge. Ad aggravare ulteriormente una condizione di partenza già critica ci stanno pensando le temperature eccezionalmente anomale: in particolare da maggio ad oggi il caldo africano ha interessato a più riprese l'Italia, con solo effimere modulazioni. Temperature superiori alla media anche di 8-10°C per giorni e giorni, con punte reiterate di 38-40°C se non superiori al Sud. Su Alpi e Appennini negli ultimi 60 giorni lo zero termico è stato spesso superiore ai 3500-4000m, vale a dire che al di sotto di questa quota spesso non si è scesi sotto lo zero neanche durante le ore notturne, aggravando ulteriormente lo stato di sofferenza dei ghiacciai. 

GIUGNO 2022, IL SECONDO PIU' CALDO MAI REGISTRATO IN ITALIA - Secondo i dati dell'Isac-Cnr il mese di giugno appena conclusosi è stato il secondo più caldo mai registrato, con una temperatura media superiore alla norma di 2.88°C. Al primo posto resta giugno 2003 con un'anomalia termica di ben 3.44°C. I valori termici sono risultati superiori alla media su tutto il territorio nazionale, sia per quanto riguarda i valori minimi che massimi. Nel caso specifico dei valori massimi, l'anomalia rispetto alla media sale a 3.24°C a pochi decimi di grado dal record del 2003 che fu 3.89°C. Un giugno oltremodo 'tremendo' con il caldo che non ha mai mollato la presa salvo rare eccezioni e che fa seguito a un mese di maggio altrettanto caldo e anomalo

PRIMO SEMESTRE DEL 2022 PIU' CALDO MAI REGISTRATO - Allargando l'orizzonte, ci si accorge di un fatto ancor più significativo: il semestre gennaio-giugno del 2022 è stato il più caldo fino ad ora registrato, sempre secondo i dati dell'ISAC-CNR, con un'anonalia media di 0.76°C, che sale a ben 1.07°C se si considera solo il Nord Italia. Un dato davvero importante contestualizzato su una media di 6 mesi. 

In rosso le anomalie di geopotenziale positive, ovvero superiori alla media, del semestre gennaio-giugno, indice dell'ingerenza anticiclonica
In rosso le anomalie di geopotenziale positive, ovvero superiori alla media, del semestre gennaio-giugno, indice dell'ingerenza anticiclonica

LE CAUSE - Volgendo lo sguardo alle cause dirette, ci accorgiamo dell'anomala persistenza di potente anticiclone a matrice sub-tropicale sull'Europa occidentale che negli 8 mesi ha mantenuto ben salde le proprie posizioni, pur con temporanee rimodulazioni e spostamenti di baricentro. Lo si evince nella mappa di anomalie di geopotenziale a 500hPa riferite al semestre gennaio-giugno a corredo dell'articolo. Una notevole ingerenza che ha spesso costretto le piovose perturbazioni atlantiche ad aggirare l'ostacolo sul Nord Europa per poi ripiegare verso quella orientale: sull'Italia sono arrivate dunque le 'briciole', salvo rari casi. Contestualmente l'anticiclone è stato spesso accompagnato dalla risalita di masse d'aria particolarmente calde dal Nord Africa per non dire roventi negli ultimi due mesi, che hanno dilagato a più riprese sul Mediterraneo e l'Italia. Una situazione eccezionale che sta diventando quasi la normalità in questa epoca di riscaldamento globale ormai conclamato. 

NOTTI TROPICALI E MARE TROPPO CALDO - Soprattutto in queste ultime due settimane inoltre  l'accumulo quotidiano di calore sta facendo lievitare le temperature minime, che durante le ore notturne sono spesso paragonabili a quelle tropicali. Su diverse aree da Nord a Sud infatti la scorsa notte si sono registrate minime superiori ai 22-23°C, talora addirittura di 25-26°C in particolare sulle grandi aree urbane ma anche sulle zone costiere: quest'ultime sono temperature minime del tutto paragonabili a quelle delle città poste nella fascia tropicale, come ad esempio Bangkok e Singapore. Contestualmente anche il Mediterraneo registra temperature superficiali ben superiori alla media, in particolare proprio sui bacini italiani dove in alcuni casi la temperaura dell'acqua raggiunge anche i 26-28°C, condizioni praticamente tropicali (e decisamente precoci per il periodo).

MARMOLADA, TEMPERATURA RECORD DI 13°C - Quanto accaduto drammaticamente domenica sulla Marmolada, con il distacco di una significativa porzione di ghiacciaio, rientra in questo quadro meteo-climatico decisamente anomalo. La temperatura registrata durante il distacco infatti era di ben 10.3°C a Punta Rocca, a circa 3260m di altitudine: un valore termico semplicemente folle (non si dovrebbero superare i 2-3°C in una condizione normale), ma già superato il 20 giugno con una temperatura record mensile di 13.1°C rilevati dalla stazione meteorologica di Arpa Veneto.

ARIA DI CAMBIAMENTO DAL 7-9 LUGLIO, MA POTREBBE ESSERE TEMPORANEO - Anche le ultime emissioni modellistiche delineano quantomeno uno stop parziale della canicola africana sull'Italia nei prossimi giorni. Dal 7-8 luglio e per qualche giorno infatti la rimonta di un potente anticiclone delle Azzorre sull'Europa occidentale dovrebbe favorire la discesa di masse d'aria più fresca dal Nord Europa verso l'Italia, lungo il suo bordo destro. Dinamica che quindi determinerà un abbassamento di latitudine dell'anticiclone africano, con aria più fresca in ingresso da Nord verso Sud. Il prezzo da pagare potrebbero tuttavia essere qualche temporale talora molto intenso, a carattere di nubifragio con grandine di grosse dimensioni e violente raffiche di vento, questa volta anche al Centrosud, specie lato adriatico. Potrebbe tuttavia trattarsi di una parentesi di alcuni giorni: entro metà mese non è escluso che l'anticiclone africano torni in auge. 

Ad ogni modo le proiezioni stagionali confermano una elevata probabilità di trend più secco e oltremodo caldo del normale anche per il prosieguo dell'estate, una condizione che aggraverebbe ulteriormente la situazione già molto seria in cui versiamo. 

Vale la pena infine sottolineare come in epoca di global warming, dove masse d'aria più calda aumentano la probabilità di eventi estremi come nubifragi, grandine grossa e venti violenti, anche la previsione che cerca di localizzarli diventa molto più complessa e soggetta a margini di errore. La sfida del futuro è ridurre il più possibile la probabilità che temporali violenti non vengano previsti, sebbene non si potrà mai avere un'accuratezza del 100%.


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