24 aprile 2023
ore 15:46
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Gli abitanti della East Coast soprattutto della Carolina del Nord e del Massachusetts, le hanno ribattezzate "Ghost Forests". Sono foreste che fino a una ventina di anni fa c'erano e poi si sono gradualmente seccate fino a diventare un paesaggio spettrale. E' un fenomeno che sta interessando centinaia di chilometri di litorale ed è strettamente legato all'innalzamento del livello marino e dunque al riscaldamento climatico. Le invasioni di acqua marina sulla terraferma durante le grandi tempeste o gli uragani lasciano depositate sul suolo al loro ritiro enormi quantità di sale che inquinano le falde e avvelenano gradualmente le piante. Contemporaneamente c'è anche una progressiva invasione della falda di acqua salata dal mare che avanza verso l'interno e produce lo stesso danno, il famigerato cuneo salino di cui stiamo sentendo parlare sempre più spesso anche in Italia. Un danno irreversibile perché gli alberi morti non potranno mai essere rimpiazzati con altri che inevitabilmente seguirebbero la stessa sorte. 

Le immagini satellitari dell'US Geological Survey hanno permesso all'autrice della ricerca, la biologa Emily Ury, pubblicata su sulla rivista Ecological Applications, di calcolare i numeri di questo dramma nella Carolina del Nord. Ury e i suoi coautori hanno scoperto che tra il 1985 e il 2019, fino all'11% dell'area un tempo ricoperta da foreste si era deteriorata diventando una "foresta fantasma", segnando il passaggio da cipressi calvi e alberi di latifoglie a terreni arbustivi legnosi o paludi salmastre. In quel periodo di tempo, circa il 30% dell'area protetta della fauna selvatica è passata a un diverso tipo di vegetazione e quasi 3.000 acri di terra sono scomparsi completamente nell'oceano.

Il fenomeno, presente un po' su tutto il pianeta è particolarmente evidente in alcune regioni della East Coast a causa della morfologia dei litorali ed avanza con una velocità quadrupla rispetto alle altre zone. Un intero ecosistema si sta adattando e trasformando a causa di questo problema. Gli uccelli migratori che si affidano alle foreste costiere hanno sempre meno habitat ma la conversione della foresta in palude salmastra può ad esempio favorire alcune specie di pesci e di molluschi. L'unica cosa che l'uomo può fare al momento nell'impossibilità di impedire che ciò continui ad accadere è cercare di preservare quanto più possibile il nuovo habitat che si sta venendo a creare.


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