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13 febbraio 2023
ore 12:06
di Carlo Migliore
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2 minuti, 27 secondi
 Per tutti

Prima di parlare di questa innovazione nel campo dello stoccaggio dell'energia dobbiamo fare un piccolo preambolo. Ad oggi la gran parte dell'elettricità che produciamo si ottiene dallo sfruttamento dell'energia cinetica (o di movimento). Ci sono apposite turbine (dinamo) che sono capaci di convertire questa energia di movimento (qualunque movimento) in corrente elettrica attraverso un processo elettromagnetico. Per far girare una dinamo esistono tanti modi, dalla ruota di una bicicletta alle rapide di un fiume, il vento, le onde del mare, queste sono tutte fonti di energia definite "Rinnovabili", a differenza di quelle non rinnovabili come il carbone o i combustibili in genere. Non di rado, nella produzione di energia elettrica ci sono dei surplus produttivi, ovvero viene prodotta più elettricità di quanta non ne serva in un determinato momento. L'elettricità non utilizzata può essere stivata nelle ben note batterie al piombo o al litio la cui costruzione però conduce ad altri problemi in termini di sostenibilità ambientale

Qualcuno allora ha pensato di non conservare l'elettricità prodotta ma l'energia meccanica con la quale è stata ottenuta riconvertendola in energia potenziale, energia potenziale che poi all'occorrenza possa essere nuovamente riconvertita in energia cinetica che passando attraverso quelle famose turbine possa ridarci ancora elettricità. Troppo difficile? Facciamo un esempio, immaginiamo di avere un palloncino sgonfio e ogni tanto nell'arco della giornata soffiarci dentro un po' di aria, alla fine della giornata il nostro palloncino sarà pieno. Prendiamo allora la bocchetta del nostro palloncino e facciamo uscire l'aria che ha incamerato verso un'elica collegata a una piccola dinamo. L'elica ruoterà e metterà in moto la dinamo che produrrà corrente e quella corrente potrà ad esempio accendere una piccola lampadina. Praticamente in quel palloncino piena d'aria abbiamo avuto per tutta la giornata una fonte di energia potenziale, che in un qualunque momento avrebbe potuto essere utilizzata per produrre corrente.

Il principio della batteria ad aria compressa è del tutto simile, invece di stoccare energia elettrica, l'elettricità in surplus viene utilizzata per pompare dell'aria a pressione in una gigantesca camera vuota. All'occorrenza quest'aria compressa viene fatta uscire da questa camera in direzione di una turbina e potrà produrre energia elettrica. Semplice vero? In realtà le cose sono molto più complicate di cosi ma i dettagli ve li risparmiamo dicendovi che ad oggi i risultati ottenuti nella costruzione di questo nuovo tipo di batteria sono sorprendenti. Tanto sorprendenti che molte nazioni si stanno attrezzano per costruirne di sempre più grandi. Attualmente il primato ce l'ha la Cina, la super batteria ad aria compressa  installata e attivata a Zhangjiakou, una città nella provincia di Hebei, può produrre all'occorrenza più di 132 milioni di kWh di elettricità all'anno, fornendo elettricità a 40.000-60.000 famiglie.


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