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9 novembre 2023
ore 14:10
di Carlo Migliore
tempo di lettura
45 secondi
 Per tutti

Abbiamo sempre saputo che le microplastiche sono ormai penetrate nella catena alimentare soprattutto attraverso i pesci e altri organismi marini. Ma fino a che punto queste particelle possono penetrare nel nostro corpo? Da alcuni anni si sa che certi organi "aperti" all'ambiente esterno come stomaco, polmoni, intestino possono effettivamente accumulare microplastiche. Ma uno studio molto recente pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology getta un'ombra sinistra anche sul nostro organo più importante, il cuore

Alcuni ricercatori hanno esaminato i tessuti cardiaci di 15 persone prima e dopo aver subito un intervento chirurgico e hanno scoperto che alcune microplastiche erano presenti sia prima che dopo l'intervento. Ben nove tipi di particelle diverse di cui la più grande di 469 μm di diametro. Una quantità che desta preoccupazione, ma che è tristemente in linea con l'enorme esposizione che abbiamo rispetto a questi inquinanti.


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