2 luglio 2023
ore 7:03
di Carlo Migliore
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 Per tutti

L'effetto "Isola di Calore" è ben noto nella letteratura scientifica, soprattutto in campo climatico e atmosferico. Si tratta di un aumento di temperatura anomalo che si verifica nei grandi centri urbani rispetto alle aree circostanti dovuto ad una serie di fattori tra cui i principali: la diffusa cementificazione, le superfici asfaltate che prevalgono nettamente rispetto alle aree verdi, le emissioni degli autoveicoli, degli impianti industriali, dei sistemi di riscaldamento e di aria condizionata ad uso domestico. Questo surplus termico crea un vero e proprio microclima sopra la città che può influenzare anche drasticamente il clima locale. Tra gli effetti più vistosi c'è la limitazione o il totale impedimento delle brezze, l'inibizione quantomeno parziale dell'irraggiamento notturno con la conseguenza di valori di temperatura notturni molto più alti del normale, l'eccessivo caldo estivo di giorno e non di rado anche lo sviluppo di temporali più forti, incentivati dal maggior flusso di calore. Quantificare una parte di questo surplus energetico è stato possibile grazie ad uno studio congiunto effettuato da tre Atenei Teheran, Berlino e Copenaghen

Gli autori della ricerca hanno preso in esame tre città, Milano, Roma e Wuhan e hanno confrontato attraverso delle immagini satellitari a infrarossi, la differenza di temperatura tra l'area urbana e le aree limitrofe in due periodi uguali di due anni diversi. Come riferimento è stato preso il periodo del lockdown 2020 e quindi la totale o pressoché totale assenza delle attività urbane e industriali, comparato con lo stesso periodo dell'anno 2018. I risultati sono sbalorditivi, l'effetto isola di calore durante il lockdown si è ridotto del 23% a Milano, del 34% a Roma e del 54% a Wuhan. Spegnere le attività umane ha comportato in particolare per la città di Milano, una temperatura anche di 5°C inferiore a quella che si sarebbe avuta in condizioni "normali". Questo effetto di rinfrescamento è stato molto più marcato a Milano rispetto a Roma (-1,44°C) e Wuhan (Cina -1,73°C). La conclusione è che nel capoluogo lombardo le attività dell'uomo contribuiscono in maniera decisiva nel trasformare la metropoli in una maxi isola di calore.


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