18 settembre 2022
ore 8:00
di Chiara Todesco
tempo di lettura
3 minuti, 41 secondi
 Per tutti

Montagna, incidenti e soccorso alpino. Quanto ha influito il caldo anomalo di quest'estate sulla pericolosità in montagna e su eventuali interventi da parte del soccorso alpino. Facciamo il punto della situazione con Roberta Vittorangeli, parmigiana trapiantata in Valle d'Aosta, che oltre a essere medico, alpinista e guida alpina, fa parte del Soccorso alpino valdostano. Quest'estate si è parlato di caldo anomalo, e come conseguenza di maggiori pericoli in montagna. Secondo la sua esperienza le condizioni climatiche hanno reso la montagna più pericolosa? 

Avete riscontrato una maggiore necessità di interventi? 

In effetti tra giugno e luglio è stato così: non era ancora andata via la neve che era scesa nei mesi precedenti, si stava sciogliendo in maniera importante ma senza che si evidenziassero in maniera particolare i crepacci: questi si aprivano, c'erano dei ponti di neve, neve che di notte non ghiacciava. E così un giorno sì e uno no c'era una chiamata, alle volte anche due chiamate in un giorno per gente caduta nel crepaccio. Questa estate è stata la prima volta che scendendo dalla Piramide Vincent sul Monte Rosa davanti a me ho visto una persona che è volata giù dentro un crepaccio. 

Com'era la situazione in quel momento? Tutti i giorni c'era da cambiare la traccia, il tragitto, dovevi stare attento a come mettevi i piedi perché non vedevi cosa c'era sotto: c'era la neve ma era marcia e quindi se mettevi il piede nel posto sbagliato finivi giù. Ci sono stati anche crolli particolari? Sì, è così. Al Cervino hanno chiuso, e anche nel corridoio che porta al rifugio Gouter, che già di per sé è pericoloso, quest'estate ci sono stati diversi crolli: da alcuni filmatisi vedono cadere massi che sembrano delle lavatrici (da qui la decisione del sindaco Peillex di chiudere i rifugi di Tête Rousse e del Goûter lo scorso 5 agosto, ndr). C'è stato un crollo anche sulla nord dell'Emilius che partiva dalla cresta Nord-NordEst. Non è sanissima quella parete ma un crollo di quel genere non l'ho mai visto prima. 

E ora come sono le condizioni? 

Adesso devo dire che è tornato il fresco. Sono stata sul Rosa di nuovo alla PiramideVincent: la neve è tornata talmente dura che uno straccio di sicurezza c'è, sei sul ghiacciaio e quindi devi sempre fare attenzione, ma almeno dove metti i piedi regge e i buchi li vedi. Il terreno si è stabilizzato.Di che tipo sono invece gli interventi per soccorrere gli escursionisti?Capita un po' di tutto. C'è qualcuno che ha proprio sbagliato sentiero e si è perso, qualcuno che a inizio stagione quando ancora non è andata via tutta la neve osa attraversare il nevaio senza ramponi e scivola giù, qualcuno che su una pietraia è inciampato ed è rotolato giù. E poi ci sono i malori, per il caldo o per infarto. 

Quali sono invece le difficoltà del volo? 

Capita di dover rinunciare a intervenire per particolari condizioni meteo: quando ad esempio c'è la nuvola e non si riesce a passarla, oppure quando c'è vento può succedere che l'elicottero non riesce a rimanere lì. È già successo di dover rinunciare, in più noi di notte non voliamo quindi come si avvicina il buio si cerca di non essere in giro a far soccorsi. 

Cosa fare quando si ha bisogno di essere soccorsi?

Prima di tutto si chiama il 112, e in base a quello che si racconta (sono in montagna, sono su un sentiero ecc.), l'operatore riferisce e se si è in una zona non raggiungibile in ambulanza viene attivata la parte elicottero. Non c'è bisogno di essere su una parete o in alta montagna, può essere anche una malga raggiungibile con strade poderali. Siccome l'ambulanza non viaggia su queste strade, viene mandato l'elicottero. Per quanto riguarda i consigli, in particolare quelli legati al meteo, ecco qualche raccomandazione dal sito del Soccorso alpino valdostano: «Prima di partire consultale previsioni meteorologiche a scala locale e, d'inverno, il bollettino valanghe; durante l'escursione considera l'evoluzione del tempo, stima la tua posizione e controlla i tempi di percorrenza in funzione della meteo, della fatica, delle condizioni dell'itinerario».


Segui @3BMeteo su Twitter


Articoli correlati