10 dicembre 2023
ore 6:49
di Carlo Migliore
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1 minuto, 25 secondi
 Per tutti

Uno dei problemi principali nella costruzione dei campi fotovoltaici è l'identificazione e l'occupazione di suolo, suolo che viene poi inesorabilmente sottratto al suo utilizzo normale, come ad esempio un terreno agricolo. E se si potesse disporre di uno spazio già presente il cui utilizzo non comporterebbe alcun impatto visivo e nemmeno ambientale? Questo spazio c'è ed è quello occupato dalle linee ferroviarie, la lunghissima striscia compresa tra i due binari di ogni linea, occupata attualmente dalle traversine e da pietre refrattarie. Pensateci un attimo, in Italia esistono più di 13mila chilometri di linee ferroviarie che teoricamente potrebbero essere occupate interamente da pannelli solari. Quanta energia potrebbero produrre? 

La startup che ha avuto questa idea geniale, la Sun Ways,  ha sviluppato un dispositivo meccanico che è in grado di posizionare lunghissimi nastri di pannelli fotovoltaici tra i binari. Un calcolo effettuato per la Svizzera, patria della Sun Ways ha stimato che l'energia prodotta dai 5300km di linee ferroviarie presenti nel paese potrebbe raggiungere 1 Terawatt/ora all'anno, l'equivalente del 2% del fabbisogno energetico totale. L'energia prodotta da questi impianti verrebbe immessa nella rete e direttamente utilizzata dalle abitazioni.

In Italia abbiamo più del doppio di quei chilometri di linea quindi potremmo ampiamente superare i 2 Terawatt/ora l'anno. Mica male!. Il progetto pilota inizierà con l'installazione di questi "nastri solari" nella zona di Buttes sulle Alpi svizzere ma l'obiettivo è naturalmente l'intero territorio e non soltanto. Nel mondo ci sono oltre un milione di chilometri di ferrovie e se anche solo la metà potesse essere utilizzata per produrre energia elettrica sarebbe già un enorme vantaggio.


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