29 giugno 2023
ore 11:46
di Giorgio Kaldor
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 Per tutti

A partire dal 2035, tutte le nuove auto e i furgoni venduti in Europa dovranno essere a emissioni zero. Lo ha deciso il Consiglio Europeo il 28 marzo 2023. Una misura che serve condurre il settore del trasporto stradale verso gli obiettivi della legge europea sul clima, cioè raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra del 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.

Secondo l'Agenzia Europea dell'Ambiente, il settore dei trasporti è infatti responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 nel Vecchio Continente, il 70% delle quali viene prodotto dal trasporto su strada. Le nuove norme fissano così seguenti obiettivi: riduzione delle emissioni di CO2 del 55% per le autovetture nuove e del 50% per i furgoni nuovi dal 2030 al 2034 rispetto ai livelli del 2021 e riduzione delle emissioni di CO2 del 100% sia per le autovetture nuove che per i furgoni nuovi dal 2035. Pertanto, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione gli Stati membri hanno scelto di cambiare il tipo di alimentazione delle autovetture. Nei giorni successivi alla notizia si è subito parlato di "stop ai motori termici alimentati a diesel e benzina a partire dal 2035", ma è davvero così? Proviamo a fare chiarezza.

Il primo dubbio è quello che assilla tutti gli attuali possessori di auto diesel o a benzina, quindi di vetture già immatricolate. "Stop" significa che potranno essere guidate anche dopo il 2035, oppure no? Chi pensava già di dover buttare le proprie chiavi può stare tranquillo. Le nuove regole europee non riguardano le auto già in circolazione. Se acquistate ora una vettura, potrete utilizzarla fino alla fine del suo ciclo di vita.Inoltre, ciò significa che si potrà continuare ad acquistare e vendere veicoli di seconda mano e continuare a rifornirli di carburante, anche se è probabile che negli anni si verifichi un aumento del costo totale di proprietà, cioè combustibili, manutenzione, acquisto e assicurazione.

A voler essere precisi, contrariamente ai primi esiti del negoziato, non si può nemmeno parlare di "stop" totale di produzione e vendita di tutte le autovetture dotate di motori termici a partire dalla metà del prossimo decennio. Grazie ad un accordo-deroga dell'ultimo minuto raggiunto tra Commissione Ue e Germania, principale produttore europeo di veicoli, auto e furgoni con motori a combustione potranno essere liberamente prodotti e acquistati, a condizione che siano alimentati con e-fuel, cioè carburanti sintetici in grado di garantire la neutralità climatica. Ogni due anni la Commissione europea pubblicherà infatti una relazione per evidenziare i progressi compiuti nell'ambito della mobilità a zero emissioni. Nel 2026, a riguardo, sarà valutata anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano carburanti sintetici. Esclusi invece i biocarburanti, che l'Italia sperava venissero inclusi nella "deroga" concessa alla Germania.

Via libera quindi alle auto elettriche e idrogeno. Soprattutto ora che Parlamento e Consiglio Ue hanno trovato un accordo per aumentare, in ottica di infrastrutture dei trasporti, il numero di stazioni di ricarica elettrica e di rifornimento di idrogeno accessibili al pubblico, soprattutto lungo i principali corridoi di trasporto dell'Unione europea: non più di 60 km di distanza per le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, 200 km per i veicoli a idrogeno. Fine ansia da autonomia.

E se invece dopo il 2035 vorrò continuare acquistare auto di lusso? L'Unione europea ha concesso la cosiddetta "deroga Motor Valley", dando la possibilità per i produttori di nicchia (meno di 10mila auto l'anno, o meno di 22mila furgoni all'anno) di continuare a vendere i loro veicoli con i tradizionali motori termici fino al termine del 2035: avranno così un anno in più di tempo per adeguarsi. Un'eccezione su cui l'Italia ha lavorato molto, vista la presenza di costruttori come Ferrari, Maserati e Lamborghini. Per chi invece produce meno di mille veicoli l'anno è prevista un'esenzione totale dalle nuove disposizioni Ue.


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