31 marzo 2023
ore 5:59
di Daniele Berlusconi
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 Per tutti

Uno dei maggiori effetti del cambiamento climatico è l'aumento delle temperature globali, e di conseguenza la riduzione della neve in montagna rispetto al passato a parità di quota. Per compensare questa mancanza, l'Italia già da diversi anni punta sull'innevamento artificiale, che tuttavia risulta una pratica non sostenibile e molto cara. Lo afferma il nuovo dossier di Legambiente Nevediversa 2023 "Il turismo invernale nell'era della crisi climatica" presentato il 7 Marzo a Torino. La conclusione a cui arriva il dossier è che l'innevamento artificiale non è una pratica sostenibile, fa male all'ambiente ed è uno sperpero di soldi pubblici. Sarebbe opportuno pensare ad un nuovo modello di turismo invernale e a reindirizzare meglio le risorse del Pnrr.

L'Italia è uno dei paesi alpini più dipendenti dall'innevamento artificiale, utilizzato per oltre il 90% delle piste. Ciò comporta un consumo annuo di acqua di oltre 90.000.000 di metri cubi che corrispondono al consumo idrico annuale di una metropoli da un milione di abitanti, senza contare il costo della produzione che è passato dai 2 euro dello sorso anno ai 3-7 euro al metro cubo della stagione attuale. Contemporaneamente aumentano anche gli impianti dismessi o temporaneamente chiusi. "La neve artificiale che negli anni ottanta era a integrazione di quella naturale, ora costituisce il presupposto indispensabile per una stagione sciistica, a tal punto che i comprensori per sopravvivere richiedono sempre nuove infrastrutture" spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente.

Dall'altra parte bisogna considerare che gli impianti di risalita e le piste da sci sono il motore dell'intera economia di montagna, unico fronte allo spopolamento della stessa perché uno dei pochissimi settori che permettono di trovare un lavoro lontano dai grandi centri abitati. Il comparto del turismo invernale vale circa 10 miliardi di euro e incide per circa il 12% sul totale del pil turistico nazionale. Sarà quindi fondamentale trovare il giusto equilibrio tra economia, tecnologia e ambiente per riuscire ad adattarsi e innovare tutto il settore nel corso dei prossimi anni. 


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