19 marzo 2020
ore 20:00
di Francesco Del Francia
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 Per tutti
 Impatti economico-sanitari se arrivasse una corposa e duratura irruzione fredda.
Impatti economico-sanitari se arrivasse una corposa e duratura irruzione fredda.

METEO E CORONAVIRUS, FREDDO E NEVE IN ARRIVO POTREBBERO ESSERE UN GROSSO PROBLEMA, ECCO PERCHE ' - Seppur l'evoluzione meteorologica prospettata per il breve e per il medio termine risulti decisamente clemente, contraddistinta da condizioni anticicloniche e temperature molto miti, nel corso degli ultimi sette giorni di marzo lo scenario atmosferico sull'Italia potrebbe mutare in maniera piuttosto drastica. Stiamo dunque parlando di quella che viene chiamata tendenza previsionale a lungo termine, avente ancora contorni piuttosto sfumati, considerando l'ampio scarto temporale che ci divide. Dal 23 marzo un nucleo molto freddo di aria artico-continentale potrebbe spingersi dall'Est Europa sin verso la nostra Penisola. Si potrebbero innescare, quindi, condizioni favorevoli a locali rovesci di neve anche a quote basse, accompagnati da forti e freddi venti nord-orientali contestualmente ad un netto calo termico; nei giorni a seguire, al calar della ventilazione, potrebbero inoltre verificarsi gelate notturne anche in pianura. Risulta ancora troppo prematuro fornire ulteriori dettagli di questa evoluzione, che necessiterà di ulteriori conferme. Dobbiamo tuttavia focalizzarci sul perché questo evento, in questo particolare momento storico, costituirebbero un ulteriore grosso problema. Sono almeno cinque i motivi principali che supportano tale considerazione:

1 - Impatto agro-meteorologico: in questo momento, considerato il deficit pluviometrico che attraversiamo, la sola e unica necessità della Natura rimane connessa esclusivamente alla pioggia e a nessun altro elemento atmosferico. Ecco di cosa, le nostre colture, hanno realmente bisogno.

2 - Impatto sanitario: un recente studio cinese dei primi di marzo intitolato "High Temperature and High Humidity Reduce the Transmission of COVID-19 " ci dice che le elevate temperature e gli alti tassi di umidità relativa ridurrebbero in modo abbastanza significativo il rate di contagio/trasmissione del Coronavirus. Per contro, quindi, aria fredda e secca, oltre a rendere più vulnerabile il nostro sistema immunitario, nulla osterebbe alla diffusione del virus.

3 - Impatto socio-economico: nell'attuale situazione italiana di opportuna e sacrosanta quarantena un calo termico, a patto che risulti duraturo, provocherebbe un incremento nell'utilizzo delle fonti energetiche che andrebbe a infierire ulteriormente sui conti degli italiani. Un maggior utilizzo dei riscaldamenti indurrebbe inoltre un ulteriore aumento del particolato da emissione nell'aria. Recenti studi stanno ipotizzando che proprio l'inquinamento favorisca un aumento della virulenza del contagio da Covid-19.

4 Impatto agro-economico: l'agroalimentare è il traino della nostra economia, da sempre. Gelate tardive e a più riprese sarebbero quanto di più nefasto potrebbe colpirci in una situazione già di per sé piuttosto complicata.

Mezzo spazzaneve del Volontariato di Protezione Civile in azione.
Mezzo spazzaneve del Volontariato di Protezione Civile in azione.

5 - Impatto emergenziale: pensate se oltre al freddo, in qualche zona d'Italia, venissero registrate anche ingenti nevicate. Si tratterebbe di una "piccola emergenza" nell'emergenza, considerato che ora più che mai le vie di comunicazione devono essere tenute sgombre per permettere alle ambulanze di muoversi con rapidità e senza rischi. Il Volontariato di Protezione Civile, che da subito si è messo a disposizione delle Istituzioni per fronteggiare questa emergenza sanitaria, sarebbe chiamato tempestivamente a intervenire anche su questo fronte, complicando ulteriormente il quadro d'azione.

Teniamoci quindi molto stretto un breve termine decisamente benevolo, sperando vivamente che la tendenza per fine mese subisca una virata nella giusta direzione o che comunque, considerato quello di cui abbiamo discusso, si prospetti la situazione meno impattante possibile. La raccomandazione indispensabile e universale, qualunque sia la condizione atmosferica a cui andremo incontro, rimane sempre e comunque quella di stare a casa e di limitare gli spostamenti solamente alle strette necessità.

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