20 maggio 2022
ore 11:11
di Chiara Todesco
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2 minuti, 41 secondi
 Per tutti

Non ci sono solo cime, ghiacciai, laghi alpini e sentieri nei boschi: a La Thuile c'è qualcosa in più da scoprire. Con un tuffo nel passato, un passato molto remoto. La località valdostana ha la fortuna di conservare unazona archeologica unica, proprio sul confine con la Francia, lungo la strada che porta al Colle del Piccolo San Bernardo, a 2.188 metri, sopra il Lago di Verney.

Qui è stato rinvenuto un Cromlech, ovvero un cerchio costituito da 43 pietre, a una distanza dai 4 ai 6 metri l'una dall'altra e con un diametro di 73 metri. Probabilmente racchiudeva un dolmen al centro e nell'antichità era considerato un luogo di culto molto importante.

L'autore latino Petronio lo descriveva così: «Nelle Alpi vicine al cielo, nel luogo in cui le rocce si vanno abbassando e si lasciano valicare, c'è un luogo sacro, in cui si innalzano gli altari di Ercole: l'inverno lo copre di una neve persistente; ed alza la sua testa bianca verso gli astri».

Un luogo che, a detta degli studiosi, risale quasi sicuramente all'epoca preceltica (3000 a.C.): era utilizzato come via di transito del Colle del Piccolo San Bernardo, come testimoniato anche dai resti di un tempietto gallico e di due "Mansiones" dell'epoca romana, che garantivano ristoro e pernottamento ai viaggiatori. Di leggende intorno a questo luogo ce ne sono tante. Di sicuro si dice che il Cromlech venisse usato come tempio all'aperto e osservatorio astronomico.

Se si vuol scegliere una data per venire qui, la migliore è quella del 21 giugno. Nel giorno del solstizio d'estate, infatti, il Cromlech offre un bellissimo spettacolo astronomico: il sole che tramonta dietro la sella del Lancebranlette (monte al di sopra del Cromlech), crea per circa mezzo minuto un'ombra a semicerchio che avvolge la struttura megalitica, lasciando solo l'area sacra in luce. Mezzo minuto solo ma che vale il viaggio.

La Thuile è anche terra di miniere abbandonate, mondi sotterranei da scoprire accompagnati dalle guide lungo le tracce delle rotaie che trasportavano i carrelli, tra gli ingressi dei cunicoli delle miniere di antracite e i ruderi dei rifugi dei minatori. Tanti sentieri immersi nei boschi, alcuni adatti anche ai bambini. Tra questi, uno dei più interessanti è quello che porta alla miniera Granier: qui si può vedere l'argano che veniva utilizzato per issare il carbone estratto nei livelli di coltivazione sottostanti.

Un altro appuntamento "archeologico" da segnarsi in agenda è quello del Géofestival: viaggio al centro della pietra in programma in Valle d'Aosta dal 29 al 31 luglio. Un insieme di eventi e conferenze per aumentare la consapevolezza del legame tra roccia, suolo, biodiversità e attività umane. Si scoprirà la storia geologica del Monte Bianco, e le storie di mari, oceani, antiche catene montuose. Si potranno fare anche escursioni a tema: da Chamonix a Courmayeur e anche in zona La Thuile.

Il 30 luglio qui è prevista la Geo-escursione sul Colle San Carlo e il Colle della Croce, il giorno seguente sul Monte Belvedere e il Colle Piccolo San Bernardo.


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