31 marzo 2020
ore 22:40
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Preoccupante report climatico: la stagione invernale 2019/2020 si classifica per l'Europa come la più calda di sempre dall'inizio delle rilevazioni. E' quanto emerge dalle analisi dati del progetto Copernicus, un'iniziativa dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della Commissione europea creata nel 2001 durante l'incontro di Göteborg , finalizzata a fornire entro il 2021 la capacità all'Unione europea di agire autonomamente nel settore della sicurezza e dell'ambiente. Il programma Copernicus si basa su analisi generate al computer utilizzando miliardi di misurazioni da satelliti, navi, aeromobili e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.

"L'Europa ha vissuto il suo inverno più mite in assoluto ed è possibile che questo evento particolare sia stato reso più estremo dalla tendenza al riscaldamento globale ", afferma Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S). "Vedere un inverno così caldo è sconcertante, tuttavia non pensiamo che possa rappresentare una tendenza climatica in quanto le temperature stagionali, soprattutto al di fuori dei tropici, variano significativamente di anno in anno".

Già la stagione invernale passata 2018/2019 era stata più calda della precedente di 1.4°C ma l'inverno 2019/2020 ha fatto registrare un'anomalia positiva di ben +3.4°C in più sulla media trentennale 1981/2010 che appare un valore enorme confrontato con i dati a livello mondiale che pure mostrano un'anomalia positiva ma di soli +0.8°C.

Tra i mesi più caldi quello di febbraio con un'anomalia di +3.9°C sulla media trentennale. Le regioni più interessate quelle dell'Europa orientale e nord orientale compresa tutta la Russia europea. La regione baltica ha fatto addirittura registrare un +6/8°C sulla media assieme alla Finlandia , la Russia e la Bielorussia. Sotto media nel mondo solo l'Alaska, la regione himalayana, la Groenlandia. In Italia il dato viene confermato sui valori massimi, qui l'approfondimento


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