11 aprile 2023
ore 6:06
di Valeria Pagani
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 Per tutti

Ogni 55 minuti in Italia arriva una denuncia per reati contro gli animali. Reati che comprendono i combattimenti, le corse e le macellazioni clandestine, il traffico di cuccioli, il bracconaggio, l'uso per lo spaccio di droga, ma soprattutto il maltrattamento e l'uccisione. E proprio l'uccisione si annovera come il crimine più commesso in Italia verso le specie non umane. Questi dati emergono nel Rapporto Zoomafia 2022, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile Osservatorio Nazionale Zoomafia Lav. Secondo un'altra associazione, Aidaa - associazione italiana difesa animali e ambiente - gli animali che vengono uccisi ogni anno per i più svariati motivi sono 598.000. Dalla caccia illegale di volatili e piccoli mammiferi, agli investimenti sulle strade, alle uccisioni premeditate per sbarazzarsi degli "amici" domestici. Naturalmente si tratta di stime, che non hanno la pretesa di essere esaustive, ma solo indicative e che in ogni caso documentano una situazione drammatica e una mentalità ottusa e priva di scrupoli.

Per quanto riguarda invece gli abbandoni degli animali domestici - ed in particolare i cani - l'Enpa, l'EnteNazionale per la Protezione degli Animali ha registrato che nel 2021 circa 72.115 sono entrati nei canili sanitari e 29.194 nei rifugi. In pratica hanno recuperato 21 cani abbandonati ogni giorno. Le punte massime di animali abbandonati si registrano nel periodo estivo, quando la partenza per le vacanze pone il problema di dove lasciare cani e gatti o a chi farli gestire. Ma l'estate non è l'unica causa di abbandono: molti animali vengono abbandonati perché vecchi o ammalati o perché non più utili per la caccia.

Di fronte a questi scenari, quello che oggi serve più che mai sono adozioni consapevoli e tanta sensibilizzazione. Gli animali non sono strumenti, non sono oggetti, non sono pupazzi, ma sono esseri senzienti che devono essere rispettati. Ed oggi questo è definito anche dalla Costituzione. Infatti, con legge n.1 dell'11 febbraio 2022 per la prima volta la tutela degli animali viene menzionata all'interno della nostra Carta costituzionale. È stato attribuito alla Repubblica il compito di tutelare l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, prevedendo anche i modi e le forme di tutela degli animali.

Ma quali sono le pene in Italia per chi abbandona, uccide o maltratta un animale? Per l'abbandono di un animale l'articolo 727 del codice penale prevede l'arresto fino ad un anno e un'ammenda che va dai mille ai 10 mila euro. Se ad esempio viene abbandonato un cane che ha il microchip, si può risalire al proprietario e instaurare nei suoi confronti il processo penale. Ma quando il cane non ha il microchip non è spesso possibile scoprire chi ha commesso il reato di abbandono e così l'animale viene portato nel canile sanitario ed entra in regime di controllo. Dopo questo periodo passa nel canile rifugio, dove aspetta che arrivi qualcuno che consapevolmente e rispettosamente vuole adottarlo.

Il maltrattamento e l'uccisione di animali vengono invece puniti dagli articoli 544 bis e ter del Codice Penale: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni», recita il 544 bis, mentre il 544 ter prevede che «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro».

A febbraio di quest'anno è però arrivata alla Camera una proposta di legge per inasprire le pene per chi maltratta, uccide e abbandona gli animali. L'iniziativa è della deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la difesa dell'ambiente. La proposta di legge è stata ribattezzata "AC30". "La nostra priorità è l'inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide gli animali" - ha annunciato Brambilla. Il testo della proposta modifica in più punti il codice penale e innalzai limiti della pena per il reato di uccisione portandolo dagli attuali "quattro mesi a due anni" a "da due a sei anni", mentre per quello di maltrattamento si passa dagli attuali "tre a 18 mesi" a "da uno a cinque anni" ,ma sempre accompagnati da una multa che può variare dai 5mila ai 30mila euro. Oggi, infatti, la pena pecuniaria è alternativa a quella detentiva. Inoltre la proposta di legge attribuisce al reato di abbandono le stesse pene del maltrattamento, che passano così da massimo un anno di carcere a cinque, e introduce nel codice penale le norme contro esche e bocconi avvelenati. Abbandono, maltrattamento, uccisione di animali sono crimini gravi che vanno perseguiti. Perché il rispetto per qualsiasi forma di vita deve essere alla base della nostra educazione e della nostra convivenza in una società.


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