16 luglio 2022
ore 8:27
di Linda Vail
tempo di lettura
4 minuti, 12 secondi
 Per tutti

Una parete rocciosa attrezzata artificialmente per facilitarne la salita: questa è una via ferrata. Ce ne sono di semplici e più impegnative. In ogni caso sempre meglio affrontarle con una guida o un compagno di arrampicata esperto e muniti della giusta attrezzatura: moschettoni, corde, imbrago e casco.

Sulle Alpi ce ne sono tantissime: ecco qualche suggerimento con itinerari da semplici a più difficili, dal Monte Bianco alle Dolomiti.

Una delle ferrate più frequentate in Valle d'Aosta è la Bethaz Bovard nella selvaggia Valgrisenche: una salita poco difficile ma con un bel dislivello di 950 metri. Quindi comunque impegnativa. Si comincia con un muro in verticale e si continua per una serie di balze, alcune esposte ma quasi sempre appoggiate. Niente paura, vi è solo un tratto di circa 2 metri che richiede un po' di resistenza in strapiombo. Si raggiunge così il sentiero 17 che scende a destra verso valle. Questa è una prima via di fuga per chi volesse fermarsi e tornare indietro. Procedendo invece in salita verso sinistra si arriva al secondo tratto di ferrata: qui la parete è attrezzata con moltissimi scalini.

Salendo si arriva al grande punto panoramico del sentiero alle Grandes Laures: è la seconda possibilità per chi volesse rientrare, sempre scendendo dal sentiero 17. Per chi ancora continua procedendo a destra si arriva all'attacco del terzo settore della ferrata: con tratti esposti e di difficoltà simile a quelli del primo. A quota 2350 s'incontra una nuova via di fuga: il raccordo con il sentiero 18 che porta a La Bethaz. Per arrivare in cima si continua invece a salire sulle placche per poi su una cresta che porta all'anticima della Becca. Da qui si prosegue a piedi e si raggiunge un ripetitore, ovvero la vetta.

Da non perdere sul Monte Bianco il sentiero attrezzato Mont de la Brenva che parte dal Rifugio del Pavillon, con un dislivello di 260 metri. Breve ma in ogni caso una salita impegnativa anche se divertente: la maggior difficoltà è concentrata nei primi 10 metri di percorso. Per il resto ci si gode l'itinerario in uno scenario unico, quello del massiccio del Monte Bianco.

Vista sul Monte Rosa invece per i percorsi che si snodano nelle vallate dell'Ossola, che insieme all'ampio territorio dei Laghi Maggiore, di Mergozzo e d'Orta fanno parte dell'Alto Piemonte. Tra le vie ferrate più panoramiche c è la Ferrata dei Picasass, con vista spettacolare sui laghi Maggiore e di Varese, le isole del Golfo Borromeo e tutta la catena delle Prealpi e delle Alpi. Guarda dritta sulla parete est del Monte Rosa la

Ferrata delle Guide di Macugnaga - Passo del Moro, in Alta Valle Anzasca. È una salita di cresta, aerea e breve: non presenta particolari difficoltà ma è molto esposta e bisogna sempre tener presente che siamo in ambiente di alta montagna. 

Infinite le ferrate sulle Dolomiti. Per citarne una, la più conosciuta: la via delle Bocchette, nel Gruppo di Brenta. In pratica una grande rete di sentieri attrezzati che copre tutto il massiccio e lo attraversa da Nord a Sud, collegando rifugi e valli. Un percorso in quota riservato a chi ha già esperienza, da fare in più giorni.

Da segnalare anche la Ferrata Didattica Val di Scala nella Valle del Vanoi, a poca distanza dall'abitato di Caoria: uno dei pochissimi esempi di ferrata su granito a bassa quota, ideale per i neofiti. Il percorso però è subito adrenalinico: si parte da 700 metri di quota e si compie un dislivello totale di 200 metri, con un primo tratto molto suggestivo che costeggia una cascatella verticale e prevede un passaggio avventuroso su un ponte tibetano lungo 12 metri.

E proprio tra queste montagne è stato ideato un itinerario e un pacchetto ad hoc per chi vuole scoprire il massiccio delle Pale di San Martino attraverso una rete di ferrate e sentieri attrezzati: è ilDolomiti Palaronda Ferrata.

I tour proposti si basano su un circuito di 4, 6 o 8 giorni su sentieri attrezzati e vie ferrate, accompagnati da guida alpina e con pernottamento in rifugio.

Nella conca ampezzana di Cortina i panorami non sono da meno. Già arrivare in cima al Faloria con la funivia è una meraviglia: da qui si ha una vista a 360 gradi, dal Monte Pelmo, alle Tre Cime di Lavaredo, passando per le Tofane. E proprio qui, tra queste crode si snoda quella che è considerata la ferrata più impegnativa di Cortina, la Sci Club 18.

È come fare un tuffo nella storia intraprendere la Ferrata delle Trincee ad Arabba: tutta questa zona è stata teatro di aspri combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale, per questo affrontando il percorso che da Porta Vescovo arriva fino al Passo Padon, si incontrano vecchi appostamenti, trincee e postazioni aggrappate alla roccia.


Segui @3BMeteo su Twitter


Articoli correlati